Diario di un sindaco insonne alle prese con la generazione dei falliti Roberto Balzani, sindaco di Forlì, soffre d’insonnia; trova difficoltà a concentrarsi, mangia disordinatamente e passa metà delle sue giornate a ripetersi che non deve impazzire. Questi sintomi preoccupanti – che lui stesso racconta in “Cinque anni di solitudine: memorie inutili di un sindaco” (Mulino) – sono iniziati dopo che aveva vinto per quarantaquattro voti le primarie comunali del Pd, sconfiggendo il sindaco uscente Nadia Masini e trovandosi di fronte alla necessità di impegnarsi in prima persona nell’esercizio politico. Antonio Gurrado 10 NOV 2012
De bello Taranto L’Ilva sta chiudendo, il Taranto è fallito e neanche la birra Raffo si sente molto bene”. Parafrasa Woody Allen lo scrittore Giuliano Pavone, tarantino trapiantato a Milano che ha raccontato con ironia le varie anime della sua città d’origine nel romanzo “L’eroe dei due mari” (Marsilio). I ministri che domani si presenteranno a Taranto troveranno infatti una città in crisi d’identità. Il famigerato caso Ilva viene percepito come culmine di un progressivo smottamento delle certezze dei tarantini. Leggi Taranto, dati impeccabili ma vecchi sui tumori (nel nord-est va peggio) di Roberto Volpi - Leggi Dei delitti e dei tumori di Giuliano Ferrara - Leggi L'integrismo giudiziario di Marina Valensise - Leggi Cercasi magistratura "prevedibile" - Leggi Pm Onnipotenti, politica impotente di Giuliano Ferrara Antonio Gurrado 17 AGO 2012
Una radicale, utopica e inutile spending review nella Francia del ’700 La madre di tutte le spending review risale al 1768, quando il giovane parigino Louis-Sébastien Mercier inizia a scrivere un volume in cui racconta di essere stato colpito dalle critiche mosse da un inglese ai “numerosi e strani abusi” del regno di Luigi XV. Mercier, stupito che la Francia stia ancora in piedi, congeda l’inglese e sogna un futuro migliore. Trattandosi forse del primo esperimento di utopia temporale e non spaziale, non può costruire dal nulla leggi che regolino idealmente gli abitanti di un recesso immaginario. Antonio Gurrado 14 LUG 2012
Il filosofo intello-parisien e la sciampista, perché alla fine vince lei Nelle librerie parigine è facile trovarlo in vendita a metà prezzo, destino dei libri regalati e poi restituiti. In quelle italiane da qualche giorno è possibile comprarne la traduzione, pubblicata da Gremese col titolo “Non il suo tipo” (165 pp., 13 euro), e chissà se incontrerà lo stesso destino. Potrebbe non essere un male: se un libro così personalistico e cerebrale, un’autofiction del bel tenebroso filosofo Philippe Vilain, un vero “romanzo intello-parisien” come lo definisce l’autore stesso, viene restituito da lettori indignati o sconcertati, ci sarà pure un motivo. Antonio Gurrado 07 LUG 2012
Buon compleanno all’“Ulisse”, finalmente popolare come lo voleva Joyce Quando la Shakespeare & Co. pubblicò l’“Ulisse”, il 2 febbraio 1922, Joyce gongolava perfido: “Ci ho messo dentro tanti di quegli enigmi che fra cent’anni gli studiosi staranno ancora cercando di risolverli”. Ne sono passati novanta e nel frattempo gli studiosi hanno intasato gli scaffali con tentativi più o meno arditi di sceverare ogni ambiguità del testo in un crescendo di erudizione e costo. L’agile guida del 1930, scritta da Stuart Gilbert sotto l’occhio vigile di Joyce stesso, costava molto meno del ponderoso “Allusions in Ulysses” del 1968, per tacere della miriade di volumi su specifici aspetti dell’opera il cui prezzo si attesta su quote proibitive. Antonio Gurrado 04 FEB 2012
Meglio la pièce di Castellucci di certe banalità sul Galilei e la chiesa Della reazione cattolica contro “Sul concetto di volto nel Figlio di Dio”, la pièce di Romeo Castellucci ora in scena al “Franco Parenti” di Milano, hanno colpito i più evidenti errori di calcolo: da tempo lo spettacolo era in cartellone in Francia e troppo a lungo è parso che l’oggetto del contendere fosse il lancio di escrementi o bombe a mano – non incluso nella versione italiana – contro la gigantografia del “Salvator mundi” di Antonello da Messina. Antonio Gurrado 26 GEN 2012
Ti odio, calabrone Ultimo venne il calabrone. Una sera d’estate stavo guardando su Rai1 degli spezzoni di tv vintage col dito pronto sul telecomando nel caso in cui i montatori, dopo “Canzonissima” e “L’amico del giaguaro” e “Un due tre”, mi propinassero a tradimento Panariello (forse per insipienza, forse per crudele voluttà di dimostrare la decadenza dei tempi), quand’ecco che il bianco e nero si è fatto colore e dal giardino di delizie che custodiva Panelli e Vianello e Tognazzi e Gassman ho visto spuntare a mo’ di pianta carnivora il mezzobusto di Roberto Saviano. Antonio Gurrado 02 SET 2011
Leggere le liste di Saviano e capire tutto dei mutamenti genetici della sinistra Saviano non lo sa, ma la sua lista di cose per le quali valga la pena di vivere, infilata alla fine dell’introduzione al volume che raccoglie i monologhi di “Vieni via con me”, è il termometro esattissimo del mutamento genetico occorso alla sinistra italiana negli ultimi vent’anni. Saviano non lo sa perché nell’introduzione sbaglia clamorosamente la paternità culturale di questa lista, rifacendosi alla scena di “Manhattan” in cui Woody Allen, col registratore sul divano, elenca le ragioni “why life is worth living”. Antonio Gurrado 03 MAR 2011
Affossando il multiculti, Cameron risistema Londra (e Clegg) nel mondo I l più evidente effetto collaterale delle parole rivolte dal premier britannico, David Cameron, alla platea della Security Conference di Monaco, è la ricollocazione quasi prepotente della Gran Bretagna nel quadro delle potenze occidentali. Il primo ministro ha definito “the opposite of truth” il sospetto che la strategia difensiva del Regno Unito potesse portarlo a ritirarsi da un ruolo attivo sullo scenario internazionale, e non soltanto ha ribadito il proprio sostegno alla missione della Nato in Afghanistan, ma l’ha messo in diretta correlazione con la necessità per tutta l’Europa di non limitarsi ad agire contro il terrorismo islamico soltanto al di fuori dei confini patrii. Antonio Gurrado 13 FEB 2011
Il calcio sporco e cattivo Perfino in Inghilterra, generalmente restia ad ammettere i meriti altrui, i magazine specializzati hanno salutato con ammirazione la campagna italiana di Sky che presenta gli alter ego brutti dei calciatori più famosi sulle pagine dei giornali, sui manifesti 6x3, sugli schermi televisivi e perfino alla radio, dove non si vede nulla e bisogna mettersi d’impegno per capire chi è brutto e chi no. Antonio Gurrado 30 AGO 2010